Tra crescita e Quantitative easing. Il bivio di Christine Lagarde

Le vaccinazioni in Europa procedono a ritmo spedito e le riaperture stanno favorendo un miglioramento delle prospettive economiche. Così la Bce guidata da Christine Lagarde medita su una possibile evoluzione della politica monetaria considerato che da quando è scoppiata la pandemia sta pompando liquidità e consentendo ai governi europei di indebitarsi senza limiti. L’idea che si sta facendo largo nell’Eurotower – che si riunisce oggi – è che prima o poi i paesi dovranno cominciare a camminare con le proprie gambe facendo gradualmente a meno della stampella del Quantitative easing e in particolare del Pepp, il programma di acquisto titoli anti-pandemico varato a marzo 2020. Ma c’è un momento per tutto e quello di riporre il “bazooka” nel cassetto non è ancora arrivato. Di questo la Bce pare abbia consapevolezza dopo un primo tentativo di rallentare il ritmo degli acquisti a inizio anno, quando la campagna vaccinale stentava a decollare, ottenendo come unico risultato di indispettire i mercati. Un passo falso?
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