Argomenti scottanti Chiudi

Kate diventa Companion of Honour del re per il servizio al Paese (con l'onorificenza che premia lavoratori e sindacalisti)

Kate diventa Companion of Honour del re per il servizio al Paese con 
lonorificenza che premia lavoratori e sindacalisti
Alla principessa del Galles l'onorificenza voluta da re Giorgio V per il mondo del lavoro. E l'altra outsider entrata nella Firm, la duchessa di Gloucester, entra nell'Ordine della Giarrettiera (come Camilla)

diEnrica Roddolo

Alla principessa del Galles  l'onorificenza voluta da re Giorgio V per il mondo del lavoro. E l'altra outsider entrata nella Firm, la duchessa di Gloucester, entra nell'Ordine della Giarrettiera (come Camilla)

La principessa Kate adesso è una Companion of Honour. «In action faithful and in honour clear», fedele in azione e limpida nell’onore, come recita il motto. L’ha deciso il re, padre del principe William al quale la borghese nata Middleton ha legato la sua vita il 29 aprile del 2011

Un’onorificenza che arriva giusto per l’anniversario di nozze dei principi di Galles e che dice molto della stima, della gratitudine del re e della famiglia reale per Kate che adesso sta combattendo contro il cancro e che un mese fa ha parlato in tv davanti ai britannici e al mondo la sua battaglia per la vita dopo esser stata travolta da speculazioni feroci alle quali aveva cercato di rimediare con la foto (finita poi nel photogate per i ritocchi). 

Oggi quell’onorificenza dice molto di quanto Kate, Catherine principessa del Galles stia a cuore al re e ai Windsor e quanto la monarchia del 2024 sia debitrice verso la principessa premiata per il suo “eccezionale” servizio al Paese, per 13 anni ormai, e che da oggi l’accosta a Sir Paul McCartney come a Sir David Attenborough, insomma campioni nazionali. 

Un ordine non cavalleresco ma al merito, dedicato a leader dei sindacati e altre figure di spicco del mondo del lavoro. L’intenzione era ribadire l’attenzione della monarchia per queste altre forze emergenti nel panorama del Novecento. Era stato re Giorgio V, nel Novecento, a promuovere l’istituzione di un nuovo ordine cavalleresco, quello dei Companions of Honour per ribadire insomma l’attenzione della monarchia per queste nuove forze emergenti nel panorama del Novecento, in un Paese che cambiava velocemente. E la monarchia con le piume e i mantelli dell’antico Ordine della Giarrettiera avrebbe altrimenti finito per trovarsi tagliata fuori dal tempo. 

Giorgio V capì che per rafforzare la monarchia era tempo di aprire alle nuove energie emerse nel Paese dopo il primo conflitto mondiale, come ripercorro in «Filippo and the Queen» e in «Carlo III il cuore e il dovere del re» (Cairo). Alle donne, dunque, e alle istanze della società civile che stavano conquistando spazi, visibilità. E quale modo migliore se non dedicare a loro nuovi Ordini cavallereschi che premiassero quanti si erano distinti nel nome di Londra e della Corona? Nacquero così l’Order of Companions of Honour e l’Order of the British Empire, accanto al quale i vecchi Ordini della Giarrettiera o del Cardo, così elitari ed esclusivi, mostravano tutta la loro polvere. Non a caso la prima investitura dell’Order of the British Empire si tenne in uno stadio da calcio, non a Buckingham Palace, nel 1917. E la premiata che passò alla storia di quella prima schiera di persone comuni, che per meriti ricevevano una medaglia e un’onorificenza dal re, fu Lizzie Robertson: una vita passata in una fabbrica di proiettili per l’industria bellica, che si presentò con la sua divisa da lavoro abituale. 

Proprio con l'Ordine della Giarrettiera è premiata da Carlo un'altra outsider della famiglia reale: la duchessa di Gloucester che diventa Royal Lady Companion of the Most Noble Order of The Garter. Entra insomma nel circolo molto ristretto dell’Ordine della Giarrettiera che proprio ogni aprile nel giorno di San Giorgio si ritrova a Windsor nella cappella dedicata al santo (e dove riposa la regina Elisabetta II che nel 2021 aveva voluto che anche la futura regina Camilla divenisse membro dell’ordine il cui motto recita «Honi soit qui mal y pense», sia maledetto chi pensa male, l’ordine risale al Trecento. 

E non è accaduto spesso che un esponente non di sangue della famiglia reale entrasse nel circolo di solo 21 Knights e Ladies Companion (e per statuto dell’ordine non possono mai essere più di 24). Dunque come per Kate anche per Birgitte divenuta duchessa di Gloucester sposando il marito Richard duca di Gloucester, la vita nella Firm è stata sin qui un’esistenza di servizio al Paese anche se per nascita non erano proiettate verso questo servizio. E proprio la duchessa di Gloucester dall’annuncio della malattia di Carlo e poi di Kate ha assunto con il marito un ruolo di primo piano nella prima linea dei working Royals dei Windsor. Lo si vedrà al prossimo Chelsea Flower show probabilmente disertato dal re, e pure da Kate, dove sono confermati i duchi di Gloucester.

24 aprile 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Notizie simili
Archivio notizie