Foibe, Mattarella: si formò muro di oblio e imbarazzo. «Pagine buie ...

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«Un muro di silenzio e di oblio - un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità - si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italiani, massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento, sospinti in massa ad abbandonare le loro case, i loro averi, i loro ricordi, le loro speranze, le terre dove avevano vissuto, di fronte alla minaccia dell’imprigionamento se non dell’eliminazione fisica». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la celebrazione del “Giorno del Ricordo”, al Quirinale.
Pagine buie sembrano volersi riproporre
A giudizio del Capo dello Stato «i soprusi e le violazioni si moltiplicano e chiamano quanti condividono i valori di libertà e di convivenza a una nuova azione di contrasto, morale e politica, contro chi minaccia la libertà, il corretto ordine internazionale e le conquiste democratiche e sociali. Pagine buie della storia, anche d’Europa, sembrano volersi riproporre».
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Europa unita è forza, va potenziata non dispersa
«Se non possiamo cambiare il passato, possiamo contribuire a costruire un presente e un futuro migliori. All’Europa, e al suo modello di democrazia e di sviluppo avanzati, guardano milioni di persone nel mondo. L’unità dei suoi popoli è la sua forza e la sua ricchezza. Il buon senso e l’insegnamento della storia chiedono di non disperderla ma, al contrario, di potenziarla, nell’interesse delle nazioni europee e del futuro dei nostri giovani». Così ancora il presidente della Repubblica in occasione della cerimonia del Giorno del Ricordo.
Vicenda complessa ma con punti fermi
«Lungo tempo è trascorso da quegli eventi ma essi sono emotivamente a noi vicini: questo consente - in una vicenda storica complessa e ancora soggetta a ricerche, dibattiti storiografici e politici - di stabilire dei punti fermi e di delineare alcune prospettive». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la celebrazione del “Giorno del Ricordo”, al Quirinale.
Anche dittatura comunista negò la libertà
“Quel territorio, intriso di storie e di civiltà, condivise lo stesso tragico destino di molti Paesi dell’Europa centro-orientale, che - dopo la sconfitta del nazifascismo - si videro negate le aspirazioni alla libertà, alla democrazia e all’autodeterminazione dall’instaurazione della dittatura comunista, imposta dall’Unione Sovietica. Milioni di persone, in qui Paesi, si videro allora espulse dalla terra che avevano abitato, costrette a mettersi in cammino alla ricerca di una nuova patria”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la celebrazione del “Giorno del Ricordo”, al Quirinale.