Trieste. Vandalizzata la foiba di Basovizza. Meloni: «Oltraggio alla ...


Le scritte davanti alla foiba - Ansa
Tre scritte di vernice rossa, in lingua slava, sono comparse nella mattinata di sabato alla foiba di Basovizza: una recita "Trst je nas" (Trieste è nostra) e un'altra "Trieste è un pozzo". Le frasi sono state tracciate durante la notte. Poco prima delle 10 sono giunti operatori che hanno cominciato a cancellare le scritte. Lo sfregio è stato compiuto prima di una cerimonia alla foiba, alla quale partecipa la sottosegretaria alla Pubblica istruzione Paola Frassinetti, mentre lunedì ci sarà la cerimonia per Giorno del Ricordo, che ogni anno rende omaggio alle vittime trucidate dai partigiani comunisti jugoslavi nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale.
«Un gesto inaccettabile, che offende il ricordo delle vittime e ostacola il cammino verso una memoria condivisa - ha commentato la stessa Frassinetti -. È tempo di superare simboli divisivi e di promuovere una vera riconciliazione, fondata sulla verità e sul rispetto della storia. Oggi sarò a Basovizza con alcune scolaresche per spiegare a ragazze e ragazzi il significato di questa tragedia e quanto sia grave un gesto come questo, che uccide ancora una volta le tante vittime di una pagina così dolorosa della nostra storia».
«La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito», ha affermato dal canto suo la premier Giorgia Meloni.
Sdegnato anche Ignazio La Russa, presidente del Senato: «Il vile sfregio alla Foiba di Basovizza è un atto inaccettabile, un'offesa alla memoria e al dolore di un'intera comunità alla quale rivolgiamo un forte abbraccio. Vandalizzare in questo modo un luogo simbolo della tragedia delle Foibe e farlo a ridosso del Giorno del Ricordo non è solo una vergognosa provocazione ma un gesto di inaudita gravità che non può e non deve restare impunito. La mia solidarietà, forte e sincera va alle famiglie delle vittime e a coloro che, giorno dopo giorno, continuano a difendere la verità storica di questa immane tragedia dall'odio, l'ignoranza e il negazionismo».
«Ogni anno, con l'avvicinarsi del 10 febbraio, si ripresentano rigurgiti negazionisti che dobbiamo condannare con forza. Le istituzioni devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi - per troppi anni dimenticati - che i popoli di queste terre hanno vissuto», ha sottolineato il governatore della Regione Massimiliano Fedriga. «Condanno con fermezza - ha aggiunto - il vile gesto delle scritte oltraggiose comparse oggi; un atto ignobile che offende la memoria delle vittime e ferisce l'intera comunità. La storia e il rispetto non si cancellano con l'odio. Il Friuli Venezia Giulia non tollera simili provocazioni». Fedriga ha poi puntato il dito contro chi da troppo tempo vanno predicando una storia alternativa. «Purtroppo ci sono ancora studiosi o pseudostudiosi revisionisti, negazionisti, riduzionisti che non fanno un favore al ragionamento libero, minando continuamente la verità. Quando non c'è verità, non c'è libertà».