Tornano le regole "arancioni"

Nei territori delle ex province di Udine e Gorizia si intensificano le restrizioni per cercare di contenere il forte aumento dei contagi
Rimane il limite di due persone non conviventi che è possibile ospitare nelle case, anche se l'istituto superiore di sanità invita a ridurre le interazioni sociali. Non rientrano nel conteggio gli under 14 e le persone disabili o non autosufficienti. Chi vive in un Comune con meno di 5 mila abitanti può spostarsi in un raggio di 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi.
Si possono raggiungere le seconde case ma soltanto dal nucleo familiare, attività sportiva consentita all'interno del proprio comune salvo che non ci sia una struttura disponibile per una specifica disciplina. Sono aperti i negozi ma bar e ristoranti rimangono chiusi al pubblico, e possono lavorare solo con i servizi di asporto e consegna a domicilio. Divieto inoltre per i bar di effettuare servizio di asporto dopo le 18.
Secondo Antonio Della Mora, presidente della Fipe di Udine: "ci rendiamo conto della gravità della situazione ma ancora una volta le conseguenze sono per quelli che in termini economici hanno già pagato il conto più salato". "La regione", prosegue, "ha dovuto prendere una decisione difficile, spesso però bisogna sottolineare che il problema è all'esterno dei locali".
"Siamo rassegnati", dice Gianluca Madriz, della Fipe Gorizia. "Se i dati sono in aumento la salvaguardia della salute va al primo posto, forse ci vorrebbe maggior senso di responsabilità da parte della popolazione".