Che cosa è la pericardite, infiammazione cardiaca che avrebbe colpito Crosetto

La pericardite è l’infiammazione al pericardio, sacco che protegge il cuore. Nella maggior parte dei casi l’origine è infettiva. Il dolore forte e improvviso al torace è il sintomo tipico
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato ricoverato d’urgenza al pronto soccorso del San Carlo di Nancy, a Roma, per sospetta pericardite. La pericardite acuta è un’infiammazione del pericardio, ossia la struttura a forma di sacco che contiene e protegge il muscolo cardiaco formata da due distinti strati sottili e trasparenti (come la pellicola per alimenti) con all’interno un liquido sieroso il liquido pericardico). Il pericardio ha azione protettiva e lubrificante e il siero tra i due film è in quantità stabile grazie a un ricambio fisiologico, potendo aumentare patologicamente nel corso di infiammazione, la pericardite appunto.
Le cause della pericardite
Le cause della pericardite possono essere infettive (virali, batteriche, fungine e parassitarie) e non infettive. Sicuramente le pericarditi di natura virale costituiscono le forme infiammatorie più comuni, anche se spesso non è possibile rilevare una causa specifica. In tale caso la pericardite viene definita idiopatica (cioè senza una causa nota). Tra le cause non infettive vi sono tumori, insufficienza renale avanzata, malattie autoimmuni, farmaci (tra cui antibiotici e antineoplastici), trattamenti radianti, traumi o lesioni.
I sintomi della pericardite
Nell’85-90% dei casi la pericardite acuta si manifesta con un forte dolore toracico, più intenso in posizione supina e attenuato in posizione seduta, con il busto inclinato in avanti. L’esordio è brusco, improvviso, come una pugnalata che talvolta si accentua con la respirazione. l cuore non lavora bene, non riesce ad espandersi a dovere e possono comparire oltre al dolore, alterazione del ritmo cardiaco, aumento dei battiti, malessere generale. Come detto in genere il dolore si localizza al torace anteriore, ma può anche irradiarsi al collo, alla spalla sinistra e al dorso. Altri sintomi associati sono: stanchezza, tachicardia, difficoltà respiratorie, tosse senza catarro, singhiozzo.
La diagnosi
La diagnosi di pericardite si compone dall’osservazione di segni clinici (in particolare il dolore toracico acuto) ed esami di laboratorio e strumentali come elettrocardiogramma, radiografia al torace, esami ematici per controllare gli indici di infiammazione ed ecocardiogramma transtoracico (che permette di individuale la presenza di versamento pericardico).
Possibili complicanze
La pericardite è una patologia generalmente benigna, che si risolve nel 70-80% dei casi senza complicanze di sorta o recidive. Esistono però anche problematiche che possono associarsi a una prognosi peggiore: una di queste eventualità è il cosiddetto tamponamento cardiaco (quando il liquido infiammatorio si accumula nella cavità pericardica in un breve lasso temporale, producendo forti aumenti della pressione intrapericardica). Altri fattori di rischio che espongono a un’aumentata probabilità di insorgenza di complicanze a medio-lungo termine sono la febbre superiore ai 38 °C, i severi versamenti pericardici, la mancata o incompleta risposta al trattamento farmacologico ad alto dosaggio.
La terapia
Se i sintomi suggeriscono una specifica causa, questa andrà trattata. In tutti gli altri casi il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antinfiammatori come l’acido acetilsalicilico, l’ibuprofene, l’indometacina e la colchicina, aggiunta agli antinfiammatori convenzionali per prevenire la cronicizzazione dei sintomi e le recidive. L’adesione alla terapia è fondamentale perché una delle cause più frequenti di recidiva è l’interruzione precoce dl trattamento. Fino alla risoluzione dei sintomi o alla riduzione degli indici infiammatori nel sangue bisognerà astenersi dall’attività fisica.
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13 febbraio 2024 (modifica il 13 febbraio 2024 | 10:03)
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