Jorginho croce e delizia dal dischetto: infallibile e da record col Chelsea, da incubo in nazionale

Il rigore di Wembley sembrava una goccia d'acqua nel deserto, un errore cancellato dalle parate di Donnarumma e dal trionfo finale sull'Inghilterra. Poi è arrivato quello di Basilea il 5 settembre scorso contro la Svizzera in un match finito 0-0 e che ha iniziato a insinuare alcuni dubbi nelle menti dei campioni d'Europa. L'ultimo all'Olimpico di Roma, sempre contro gli elvetici (1-1), al 90′. Un penalty che avrebbe consegnato alla squadra di Mancini la qualificazione al Mondiale del 2022 e che, invece, viene calciato alto verso la Sud facendo scivolare gli azzurri agli spareggi e in un tunnel già intrapreso sotto la nefasta gestione-Ventura.

Da allora le critiche sono piovute copiose su Jorginho che già sul finire del 2020 aveva perso i gradi di rigorista al Chelsea sotto la gestione Lampard. In questo 2021, però, l'azzurro con i Blues è stato un cecchino: 13 su 13, 10 su 10 in Premier League nell'anno solare, un record. E con le due trasformazioni nell'ultimo match di campionato contro l'Aston Villa, il centrocampista italiano è anche diventato il miglior marcatore stagionale della formazione londinese, complice anche l'astinenza di Lukaku, tornato al gol proprio contro i Villans dopo 3 mesi e mezzo. Una perfezione che permette a Jorginho di scrivere il proprio nome nella storia della Premier superando anche due leggende come Matt Le Tissier e Steven Gerrard che si erano fermati a 9 rigori trasformati rispettivamente nel 1994 e nel 2014.