L'assessore bresciano Poli: «Pollo fritto di Kfc? Secondo la legge è un ristorante, la Loggia non può dire no. Abbiamo vietato l'asporto (e i bivacc

diPietro Gorlani
«Le critiche le posso capire, fanno parte del dibattito politico ma la risposta è molto semplice: quali strumenti ha l’amministrazione per vietare l’apertura di un ristorante ad una società che si è pure comprata l’immobile?, dice l'assessore al Commercio Poli
Assessore Andrea Poli, un nuovo fast food che servirà pollo fritto a bassissimo costo tra piazza Vittoria e via X Giornate non rischia di attirare altre bande giovanili con conseguenti problemi di ordine pubblico come è accaduto con McDonald’s? Il centrodestra non vi risparmierà critiche feroci.«Le critiche le posso capire, fanno parte del dibattito politico ma la risposta è molto semplice: quali strumenti ha l’amministrazione per vietare l’apertura di un ristorante ad una società che si è pure comprata l’immobile? Quello che potevamo fare l’abbiamo fatto con l’adozione della quarta variante al Pgt: abbiamo vietato l’asporto. Chi vorrà mangiare da Kfc (Kentucky Fried Chicken, ndr) dovrà sedersi al tavolo, come in qualsiasi ristorante. Per me questo è già un passo molto importante per evitare il consumo di cibi e bevande all’esterno. Non nascondiamoci dietro un dito: noi ci troviamo in un mercato liberalizzato dai tempi del decreto Bersani, e non posso adottare un regolamento comunale che vieta l’apertura di un nuovo fast food perché il giorno dopo arriverebbe un ricorso al Tar e il comune lo perderebbe visto che è costretto a ragionare in termini di categoria merceologica: esiste quella di “ristorazione”, non la sottocategoria fast food. In quanto ai futuri fruitori non immagino saranno i nobili e gli altolocati di Brescia ma ogni locale ha la sua clientela e va gestita. Ma questo non è un problema amministrativo».
Si è chiesto come mai a Brescia aprono fast food ma non c’è alcun ristorante stellato? «Lo scorso anno, in occasione della presentazione al Grande della Guida Michelin, anche io me lo sono chiesto. Penso che il ristorante stellato sia un po’ come una boutique di Luis Vuitton: apre dove ci sono determinati flussi turistici. Brescia è una città sempre più attrattiva ed in crescita dal punto di vista turistico. Se continuiamo così arriveranno anche gli stellati».
L’apertura di Kfc porta ad un altro ragionamento: le associazioni dei commercianti denunciano un caro affitti insostenibile in centro. Con due vani a 2 mila euro al mese è logico che arrivano solo catene internazionali e di franchising. «È vero. Ed è un problema. Per questo abbiamo dato vita ad un Comitato di sviluppo economico locale che unisce le associazioni di categoria del commercio e degli esercenti e le rappresentanze delle proprietà immobiliari: abbiamo siglato un protocollo di intesa per l’utilizzo di spazi sfitti a prezzo calmierato. E abbiamo chiesto a Camera di Commercio di svolgere un ruolo di concertazione: vogliamo predisporre un contratto tipo, che logicamente non può essere vincolante, ma che possa prevedere agevolazioni per i giovani imprenditori o le start up. Pensiamo, ad esempio, ad affitti incrementali o con una parte variabile in funzione del fatturato: più aumenta più puoi permetterti di pagare affitti più alti».
Su piazza Vittoria si è accesa la dialettica sull’utilizzo del parcheggio sotterraneo: le associazioni ambientaliste e la componente ecologista della sua amministrazione chiede lo si riservi a residenti e lavoratori; i commercianti sono nettamente contrari: temono contraccolpi mortali per gli affari. La sua visione?«Laica. Nel senso che non ne faccio una questione ideologica ma nemmeno interpreto il parcheggio come una leva di successo commerciale. Se lo chiudiamo al pubblico dobbiamo porci il problema delle alternative al flusso di traffico. Per questo abbiamo chiesto uno studio a Brescia Mobilità: se spostiamo i parcheggi sul ring vanno ripensati gli assi di entrata al centro storico. E serve una strategia complessiva. Potrebbe rivelarsi una grande opportunità, con benefici per tutti. Non dobbiamo ragionare per preconcetti».
E l’ampliamento delle pedonalizzazioni? Aiuterebbe no il commercio? Gran parte di via San Faustino è ancora aperta al traffico.«Nelle nostre linee programmatiche c’è l’ampliamento delle Ztl e delle pedonalizzazioni e le faremo. Ma a seconda di come vengono fatte possono essere un volano enorme per il commercio o un problema».
Le bande giovanili in piazza Vittoria accrescono il senso di insicurezza e rendono meno attrattivo un pezzo di città. La presenza di Polizia è aumentate ma anche la Loggia ha promesso di intervenire. Cosa state facendo?«Stiamo agendo su tre linee: da qui a fine anno abbiamo programmato un centinaio di eventi per “occupare” la piazza positivamente, portandoci un altro target di persone, che sono potenziali acquirenti. Nel frattempo, su spinta dell’assessorato alle Politiche giovanili della collega Frattini, è iniziata l’osservazione partecipata dei giovani che stazionano in piazza grazie al lavoro dei professionisti delle cooperative il Calabrone, K-Pax, Adl Zavidovici. Stanno osservando le dinamiche sociali ed iniziano ad avere un dialogo con loro. In un secondo momento ci sarà il contatto con le famiglie. Non è sempre facile: stiamo andando verso l’estate e riprenderanno gli sbarchi, l’arrivo di minori non accompagnati che si concentrano in città, non certo in provincia. Un problema di ordine sociale che diventa di ordine pubblico quando questi minori iniziano a commettere reati, depenalizzati se commessi da giovani con meno di 18 anni»
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21 marzo 2024
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