Amministrative di Lecce, Siculella 'processa' i Cinquestelle e attacca ...
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Se Adriana Poli Bortone, neo-sindaca di Lecce, se la ride e se Carlo Salvemini, primo cittadino uscente, si lecca le ferite per la sconfitta… all’ indomani del ballottaggio elettorale non passa sotto silenzio in città il pessimo risultato del Movimento 5 Stelle già palesatosi al primo turno. E sull’irrilevanza dei pentastellati a togliersi i sassolini dalla scarpa è Alberto Siculella, candidato a sindaco del capoluogo nel primo turno dopo la fuoriuscita polemica dal Movimento. Senza mezzi termini Siculella attacca Leonardo Donno e Iunio Valerio Romano, rispettivamente coordinatori regionale e provinciale dei grillini, chiedendone le dimissioni: ‘Per il bene di un’intera comunità politica dovrebbero avere la dignità e la consapevolezza di dimettersi dai loro. Se avessero consapevolezza non saremmo mai arrivati al punto a cui siamo arrivati e, certamente, non avrebbero mai accettato incarichi di cui hanno dato prova di manifesta incapacità. Di dignità poi… Proveranno a dire, come hanno già fatto, che la colpa di questo disastro sono io. Magari avessi avuto tanta rilevanza‘.
Non è mai piacevole dire ‘Io ve l’avevo detto‘ ma quando ci vuole…ci vuole. Siculella ricorda di aver condiviso un documento con il partito, dal titolo ‘Destinazione Lecce Futura‘, in cui invitava i grillini a pensare ad una candidatura di area in occasione delle amministrative leccesi per poi eventualmente convergere su Salvemini al secondo turno. Solo così, soltanto unendo in una fase successiva i due bacini elettorali, si sarebbe potuto costruire un argine vincente al desiderio del centrodestra di riprendersi Lecce. Quasi fosse una novella Cassandra, Siculella rimprovera ai vertici pentastellati di non averlo voluto ascoltare, cadendo dapprima nel tranello delle primarie e poi in quello della coalizione unica che ha portato alla sconfitta. Ne ha per tutti, Siculella. Dapprima per Donno: ‘L’esperto coordinatore regionale del Movimento, tanto che nella sua Galatina non è riuscito a mettere un consigliere, scommetteva che Salvemini non sarebbe stato il candidato sindaco del M5S, sicuro di imporre un proprio nome al centro sinistra. Certo…‘
Poi si passa all’ affondo contro Iunio Valerio Romano: ‘Se fanno le primarie e se ci mettono allo stesso tavolo di Azione e Italia Viva noi non ci staremo…Così diceva l’uomo più di destra del Movimento leccese, lo stesso che oggi, per garantirsi un ritorno in Senato si direbbe comunista‘.
E non manca la stoccata nei confronti dello scorso candidato sindaco del M5S Arturo Baglivo poi consigliere di opposizione: ‘E che dire del consigliere Arturo Maicol Baglivo, che sosteneva ci fossero più punti di contatto con Io Sud (partito della Poli Bortone) che con Salvemini. “Una cosa è certa”, diceva “io con Salvemini non ci sto, se non al secondo turno”. Poi iniziò ad “andare solo ma a parlare con tutti”. Ed oggi parla da solo ma va con tutti. Ma sempre per spirito di servizio eh…‘.
Riflessioni amare quelle di Siculella, quelle di chi prende atto del disfacimento di un percorso politico amato dai cittadini che evidentemente si è perso per strada.
‘Chi è causa del suo mal pianga se stesso‘, conclude Siculella anche se non sembra che tra i pentastellati si stia aprendo una discussione sulla sconfitta. Più grave di perdere c’è soltanto il non volerlo ammettere o il far finta che non sia successo.
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